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Writer's pictureFederica Gori

La libertà senza giustizia: un parere interessante sull'ultimo libro di Lea Ypi

Nel contesto post-comunista europeo, l'aspettativa dominante era che la transizione verso la libertà e la democrazia avrebbe inevitabilmente portato a una vita migliore e più prospera. Questa visione ottimistica, tuttavia, si è lentamente dissolta, lasciando molte persone disilluse e scontente. Slavoj Žižek, uno dei filosofi contemporanei più provocatori, ha esplorato questa tematica in un suo recente articolo per Project Syndicate, sottolineando come, sia sotto il comunismo che nella successiva era liberale, vi fosse una tendenza a privilegiare l'ideologia rispetto alla vera filosofia.

Nel suo libro "Free: Coming of Age at the End of History", Lea Ypi ospite in passato a Sottosopra, offre una prospettiva unica, raccontando la sua crescita in Albania durante gli ultimi tumultuosi anni del comunismo e la successiva transizione alla democrazia. Žižek, nel suo approccio analitico, traccia un parallelo tra le esperienze di Ypi e quelle di Viktor Kravchenko, un ex funzionario sovietico che, nel suo libro "I Chose Freedom", ha esposto al mondo gli orrori dello stalinismo.

Ma la storia di Kravchenko non si ferma alla sua denuncia dello stalinismo. Dopo essersi stabilito in Occidente, divenne progressivamente critico anche nei confronti delle ingiustizie del sistema democratico occidentale. La sua ricerca di una forma di società più giusta lo portò in Bolivia, dove tentò, senza successo, di creare nuovi collettivi agricoli. Questo fallimento lo portò a una profonda disillusione, culminata nel tragico gesto del suicidio.

Il racconto di Ypi, come sottolinea Žižek, condensa in un singolo volume le complesse dinamiche che Kravchenko ha descritto in due libri separati. Ypi narra la sua infanzia in Albania, delineando un quadro vivido delle sfide quotidiane sotto il comunismo. Ma il suo racconto non si limita a una semplice critica del comunismo; piuttosto, esplora come la promessa di libertà, tanto attesa, non abbia portato alla giustizia desiderata.

La riflessione finale di Ypi è potente e toccante: il mondo in cui vive ora non è più libero di quello che i suoi genitori avevano cercato di lasciarsi alle spalle. Ma, invece di cadere nel cinismo, Ypi sostiene con passione che la lotta per la vera libertà deve e continuerà. Žižek, riflettendo su questo punto, enfatizza l'importanza della comprensione profonda del mondo prima di tentare di cambiarlo.

In sintesi, Žižek vede nel libro di Ypi un esempio raro di profondità filosofica. Non offre soluzioni semplicistiche o risposte preconfezionate, ma piuttosto invita i lettori a una riflessione critica e approfondita sul mondo in cui viviamo e sulle sfide che dobbiamo affrontare.


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