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Il digitale come strumento di controllo

Viviamo in un'epoca in cui la promessa di libertà e autonomia individuale sembra perdersi nelle maglie di un controllo sempre più invisibile ma pervasivo. Il progresso tecnologico, specialmente quello legato al digitale, ha reso la nostra quotidianità più semplice, ma a che prezzo? ChatGPT, in una simulazione provocatoria, suggerisce un piano attraverso il quale un "demone" ridurrebbe l'umanità in schiavitù senza usare la forza, ma manipolando psicologicamente e socialmente la popolazione. Ciò che colpisce è quanto queste proposte non siano lontane dalla realtà che stiamo vivendo, e quanto il pensiero critico di filosofi come Michel Foucault, Miguel Benasayag e Byung-Chul Han ci aiuti a decifrare le dinamiche di potere che governano il nostro presente.


Uno dei primi strumenti di controllo identificato è la divisione. La società moderna è frammentata da conflitti ideologici, religiosi, etnici e di classe. Michel Foucault, nel suo studio del potere, evidenzia come questo non si eserciti solo attraverso la repressione visibile, ma anche attraverso la creazione di divisioni e disuguaglianze, che frammentano il corpo sociale e lo rendono più facilmente controllabile. Foucault, con il concetto di biopolitica, descrive un sistema in cui il potere si esercita sul corpo e sulla vita delle persone, governandole attraverso istituzioni e norme invisibili. In una società divisa, le persone sono costantemente impegnate a difendere le loro posizioni, perdendo di vista il comune interesse per la libertà e la giustizia. Il conflitto e la divisione sono strumenti di controllo, usati per mantenere le masse in uno stato di agitazione e insicurezza.


La manipolazione dei desideri umani è un altro pilastro fondamentale del controllo. ChatGPT suggerisce che facendo leva su istinti primordiali come il potere, la ricchezza e il piacere, si possa creare una società consumistica in cui le persone definiscono il loro valore non in base a chi sono, ma a ciò che possiedono. Questo riflette pienamente la diagnosi che Byung-Chul Han offre nel suo libro *La società della stanchezza*. Han sostiene che la società contemporanea è dominata dal neoliberismo, che trasforma ogni individuo in un imprenditore di se stesso, sempre alla ricerca di gratificazioni materiali e successi visibili. Questa incessante ricerca di riconoscimento e di consumo non fa altro che alimentare un sistema economico che sfrutta la vulnerabilità umana, generando ansia e stress. La libertà promessa dal consumo è in realtà una nuova forma di schiavitù: le persone non sono più costrette fisicamente, ma psicologicamente.


Un'altra componente chiave del controllo è la distruzione della cultura e del pensiero critico. I media e l'intrattenimento sono strumenti potentissimi per anestetizzare le menti con superficialità, distraendo le persone dalle questioni più profonde e importanti. Miguel Benasayag, nel suo lavoro *L'epoca delle passioni tristi*, affronta il problema della crisi del senso critico e della cultura nella nostra epoca. Secondo Benasayag, viviamo in una società dominata da passioni negative, come l'ansia e la paura, che impediscono alle persone di pensare in modo autonomo e di costruire relazioni sociali profonde. I media di massa, anziché promuovere il pensiero critico, incoraggiano la passività e il conformismo. Le persone sono continuamente esposte a contenuti superficiali e frammentati, che impediscono loro di riflettere sul significato delle proprie azioni e delle proprie scelte.


Il digitale ha inoltre creato una dipendenza sempre più forte, in cui la tecnologia diventa una droga capace di assorbire completamente le persone, allontanandole dalla realtà fisica e relazionale. Byung-Chul Han, nel suo libro *Psicopolitica*, descrive come il potere contemporaneo non sia più basato sulla coercizione fisica, ma sul controllo delle menti attraverso il digitale. La tecnologia, soprattutto i social media e l'intelligenza artificiale, sono strumenti potenti che alimentano la nostra dipendenza dalla gratificazione immediata e superficiale. Ogni "like", ogni notifica ci fa sentire temporaneamente appagati, ma ci priva della capacità di vivere il presente in modo autentico e significativo. La vera relazione umana, basata sulla presenza fisica e sull'empatia, viene sostituita da interazioni virtuali che, pur sembrando più facili, lasciano un vuoto emozionale.


Uno degli aspetti più inquietanti del controllo digitale è l’illusione della libertà. ChatGPT descrive un sistema in cui le persone credono di avere il potere di scegliere, mentre in realtà ogni scelta è guidata da algoritmi nascosti e sorveglianza di massa. Michel Foucault, nel suo concetto di panopticon, sviluppato nel libro *Sorvegliare e punire*, offre una potente metafora per comprendere la natura del potere moderno. Nel panopticon, le persone si comportano come se fossero sempre osservate, anche quando non lo sono realmente, perché sanno che il controllo potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Allo stesso modo, oggi viviamo in una società digitale in cui ogni nostra azione online è monitorata e tracciata. Ci viene data l’illusione di essere liberi di navigare, acquistare e interagire, ma in realtà i nostri comportamenti sono costantemente osservati e manipolati.


Infine, la riduzione della spiritualità a qualcosa di inutile o ridicolo risuona profondamente con la diagnosi di Miguel Benasayag sulla crisi dell’interiorità. In un mondo dominato dal materialismo e dalla superficialità, la ricerca spirituale e interiore viene scoraggiata, relegata a un’attività marginale. Questo crea un vuoto esistenziale che viene riempito con beni materiali o distrazioni tecnologiche. Benasayag avverte che senza una dimensione spirituale, l’essere umano diventa ancora più vulnerabile alla manipolazione. La spiritualità, intesa non necessariamente come religione, ma come ricerca del significato della vita, è uno degli ultimi baluardi contro la sottomissione totale al sistema di controllo.


In conclusione, l’analisi proposta da ChatGPT, per quanto immaginaria, non è così lontana dalla realtà che viviamo. Il controllo esercitato dal digitale non è più solo un problema di sicurezza o privacy, ma è diventato un vero e proprio sistema di manipolazione sociale, economica e psicologica. Foucault, Benasayag e Byung-Chul Han ci forniscono gli strumenti per comprendere le dinamiche di potere che stanno alla base di questo sistema. La libertà, la spiritualità e il pensiero critico sono sotto attacco, e la sfida del futuro sarà quella di difendere queste dimensioni essenziali della nostra umanità. Solo attraverso una rinnovata consapevolezza e resistenza culturale potremo sperare di sfuggire a questa nuova forma di schiavitù invisibile, imposta non con la forza, ma con la seduzione e la manipolazione.



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