L'omicidio dell'amministratore delegato di UnitedHealthCare è un'anticipazione di un futuro che con tutta probabilità si realizzerà nelle società occidentali in cui il sistema sanitario e il sistema pensionistico sono in via di smantellamento.
Quando le diverse coorti di cittadini non tutelati e impoveriti, crescenti nel tempo, arriveranno ad affollare gli ospedali in cerca di cure, a qualcuno, a sempre più persone, verrà l'idea di ribellarsi, di identificare qualche responsabile e di colpirlo. E altri non potranno fare a meno di comprendere e parteggiare per l'atto omicida, e inviare una valanga di emoticons di sostegno.

Poco importa se il responsabile non è un singolo individuo ma un intero sistema: già oggi chi ragiona in termini di "sistema" è una stretta minoranza vetero-intellettuale, mentre il grosso della popolazione è più a suo agio a giudicare comportamenti individuali. D'altra parte, gli stessi artefici dello smantellamento dello stato sociale, della guerra ai sindacati e ai partiti dei lavoratori, hanno sempre promosso una lettura del mondo al cui centro c'è l'individuo, con la sua libertà, la sua autonomia e la sua responsabilità. "There is no such thing as society", ci diceva la Thatcher. Beh, e adesso perchè si lamentano, questi costruttori e difensori di un mondo di individui isolati e in competizione reciproca, se trovano per strada singoli individui, privi di alcuna rappresentanza politica collettiva, che se la prendono con altri singoli individui che eseguono solo il loro compito di massimizzare i profitti degli shareholders (parole di Musk)?
Musk che se la prende con la "sinistra radicale", qualunque cosa voglia dire, così come Meloni e accoliti che in altre occasioni di manifestazioni rabbiose hanno evocato l'incubo del ritorno degli anni di piombo, fingono di non vedere che il problema non sono gli anti-sistema. Gli anti-sistema, intesi come singoli individui, come partiti politici, come intellettuali e come teorie, sono stati ampiamente asfaltati, e i sopravvissuti confinati in riserve indiane ad ubriacarsi. Il problema è invece proprio il sistema che le élite al potere intendono preservare e potenziare, il quale crea concentrazione di ricchezza e potere, disuguaglianze crescenti, svuotamento del ruolo delle istituzioni democratiche, esclusione sociale e un forte senso di ingiustizia.
Le riforme pensionistiche, lo smantellamento dello stato sociale, la ricattabilità dei lavoratori saranno anche utili a frenare i prezzi, come ci raccontano serafici i banchieri centrali insieme a tanti economisti nella loro beata serenità olimpica, ma generano rabbia, disperazione, odio, reazioni violente, e in definitiva anche pericolo e insicurezza per chi vive nell'agio e nell'abbondanza. Nel secolo scorso questo discorso sembrava averlo capito anche una buona percentuale di super-ricchi e di privilegiati. Oggi non l'hanno capito, e infatti forse accadrà davvero che, fra una ventina d'anni, noi futuri pensionati ci ritroveremo come le star a fare esplodere molotov al Roxy bar.